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Mantenimento dei Figli Maggiorenni: Ordinanza 24391/2024 della Cassazione

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I Nuovi Criteri di Autosufficienza Economica

Il mantenimento dei figli maggiorenni è da tempo uno dei temi più complessi e dibattuti nel diritto di famiglia italiano. L’Ordinanza n. 24391/2024 della Corte di Cassazione ha introdotto criteri più raffinati per determinare quando un figlio può essere considerato economicamente autosufficiente, e quindi quando cessa l’obbligo di mantenimento. Questo articolo analizza in dettaglio le implicazioni dell’ordinanza per genitori e figli.

1. Il Principio di Autosufficienza Economica: La Nuova Visione della Cassazione

L’obbligo di mantenimento per i figli maggiorenni può proseguire anche dopo la maggiore età, fino al raggiungimento dell’autosufficienza economica. Tuttavia, l’Ordinanza 24391/2024 ribadisce che tale autosufficienza non può essere determinata dalla semplice possibilità di ottenere un qualsiasi lavoro. È necessario valutare il contesto lavorativo, le qualifiche del figlio, e la natura e stabilità dell’impiego.

2. L’Impatto del Mercato del Lavoro sulle Decisioni Giudiziarie

La Corte, con l’Ordinanza 24391/2024, ha chiarito che l’obbligo di mantenimento non può essere automaticamente revocato solo perché il figlio ha terminato gli studi o ha raggiunto la maggiore età. È fondamentale considerare le condizioni del mercato del lavoro. Se il figlio, nonostante una formazione adeguata, non riesce a ottenere un impiego a causa delle difficoltà del mercato, l’obbligo di mantenimento potrebbe persistere.

Ad esempio, in un contesto di crisi economica o in settori particolarmente saturi, la difficoltà di trovare un’occupazione stabile potrebbe essere un motivo per il quale il genitore deve continuare a sostenere il figlio, purché quest’ultimo dimostri di essersi attivamente impegnato nella ricerca di lavoro.

3. L’Occupazione Adeguata e le Prospettive di Carriera

Uno dei punti chiave della nuova giurisprudenza riguarda l’adeguatezza dell’impiego. Non è sufficiente che il figlio ottenga un lavoro qualsiasi: l’occupazione deve essere proporzionata alle sue capacità e alla sua formazione, oltre che garantire prospettive di stabilità economica. In altre parole, lavori precari, part-time, o comunque non adeguati alle qualifiche del figlio non sono sufficienti per determinare l’interruzione dell’obbligo di mantenimento.

La Cassazione evidenzia che un’occupazione temporanea o mal retribuita potrebbe non garantire quella stabilità economica necessaria per ritenere il figlio indipendente, soprattutto se non vi sono prospettive di miglioramento. Pertanto, i genitori potrebbero essere chiamati a prolungare il mantenimento fino a quando il figlio non trovi un’occupazione in grado di garantirgli un reddito stabile e adeguato.

4. Il Ruolo del Figlio Maggiorenne: Cosa Deve Dimostrare?

Per poter beneficiare del mantenimento, il figlio maggiorenne deve dimostrare di essere attivamente impegnato nel perseguire la propria autonomia economica. Questo può avvenire attraverso:

  • Un percorso di studi o formazione: Se il figlio continua a studiare o a seguire una formazione professionale, deve dimostrare di farlo con impegno e serietà, senza ritardi ingiustificati o cambi di percorso ripetuti.

  • Ricerca attiva di un lavoro: Nel caso in cui il figlio abbia terminato gli studi, è necessario che dimostri un concreto impegno nella ricerca di un’occupazione. Ciò può essere provato, ad esempio, tramite domande di lavoro, iscrizioni a centri per l’impiego o partecipazione a colloqui.

  • Accettazione di opportunità adeguate: Il figlio non può rifiutare offerte di lavoro che siano coerenti con la sua formazione e le sue aspirazioni professionali. Rifiutare opportunità adeguate potrebbe portare a una revoca del mantenimento.

5. Quando è Possibile Revocare il Mantenimento?

L’Ordinanza 24391/2024 fornisce indicazioni anche su quando l’obbligo di mantenimento può essere revocato. La cessazione dell’obbligo si può verificare quando il figlio raggiunge una condizione di autosufficienza economica basata su criteri oggettivi. Tuttavia, la semplice esistenza di un impiego, soprattutto se temporaneo o precario, non basta. Il giudice valuterà se il lavoro ottenuto garantisce una sufficiente stabilità economica.

Inoltre, il mantenimento può essere revocato se il figlio dimostra atteggiamenti di inerzia o mancanza di impegno. Ad esempio, se un figlio non si impegna nella ricerca di lavoro o rifiuta proposte lavorative ragionevoli, il genitore può richiedere la revoca dell’obbligo.

6. Le Prospettive Future: Verso una Maggiore Equità?

La giurisprudenza, e in particolare l’Ordinanza 24391/2024, sta orientando le decisioni dei giudici verso un bilanciamento tra il diritto del figlio a essere sostenuto dai genitori e l’esigenza di non prolungare indefinitamente l’obbligo di mantenimento. Le decisioni dei tribunali terranno sempre più conto della realtà del mercato del lavoro e della situazione economica del paese, senza però permettere che i figli restino “eternamente” a carico dei genitori senza un giustificato motivo.

Conclusione

L’Ordinanza 24391/2024 della Cassazione rappresenta un passo importante nella regolamentazione del mantenimento dei figli maggiorenni. L’attenzione della Corte si concentra sulla necessità di valutare non solo la formazione del figlio, ma anche la situazione del mercato del lavoro e le prospettive di carriera. L’obbligo di mantenimento non può essere revocato con leggerezza, ma è altrettanto vero che i figli devono dimostrare di essere attivamente impegnati nel costruire il proprio futuro.

La pronuncia in discussione si pone in linea con le decisioni precedenti, ma le arricchisce di sfumature interpretative. Significativa è la continutià con l’orientamento espresso con la sentenza n. 12952/2016, in cui è stato ribadito che il mantenimento può cessare solo quando il figlio abbia raggiunto un livello di indipendenza economica “stabile e adeguato“, e cioè che sia in grado di provvedere a sè stesso in maniera automoma e continuativa.

Inoltre, l’accento posto sulle reali opportunità offerte dal mercato del lavoro e sulle prospettive future del figlio, potrebbe rendere più complicato per i genitori dimostrare la cessazione dell’obbligo di mantenimento col rischio che si moltiplichino le controversie ed il loro esito sia sempre più difficile da prevedere.

Se sei un genitore o un figlio coinvolto in una situazione di questo tipo, è consigliabile richiedere una consulenza legale specifica. Solo un avvocato esperto in diritto di famiglia può aiutarti a valutare la tua situazione alla luce delle più recenti decisioni della Cassazione.

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